Archivio per la categoria ‘Dietro i NO TAV

Brebemi, scattano gli sconti sui pedaggi   Leave a comment

Da oggi, sino al 31 maggio, automobilisti, autotrasportatori e pendolari dotati di Telepass potranno ottenere lo sconto del 15% sui pedaggi relativi alla Brebemi-A35 e Tangenziale Esterna.
Per usufruire della riduzione, gli utenti dovranno seguire le istruzioni consultabili sui siti brebemi.it. e tangenziale.esterna.it. La procedura da espletare verrà inoltre illustrata dagli operatori del numero verde 800/186083 dedicato all’offerta, operativo dal 26 gennaio.
Alla stessa data verrà inoltre attivato dalle concessionarie, al casello di Treviglio, un Punto Assistenza Clienti riservato specificatamente all’applicazione degli sconti (l’ufficio resterà aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 e il sabato dalle 8.30 alle 13). (Giornale di Brescia)

Repubblica dei petrolieri. In Italia invece di scontare i biglietti ferrovieri per i pendolari, si scontano le autostrade. Almeno la Brebemi la mettessero gratis come la famigerata Salerno Reggio – Calabria.
Chiudono le ferrovie locali asserendo che non ci sono passeggeri mentre le autostrade le mettono gratuite. Italia di merda.

Bologna, treni in tilt per incendio doloso. Disagi e ritardi in tutta Italia   Leave a comment

Il ministro Lupi: ‘Atto terroristico contro alta velocità’. Renzi: ‘E’ sabotaggio, ma non rievochiamo parole del passato’
Un incendio doloso, secondo le prime ipotesi un sabotaggio di matrice anarchica, ha mandato in tilt la stazione di Bologna. La circolazione ferroviaria in transito per il nodo di Bologna ha registrato forti rallentamenti, a causa dell’episodio. Le fiamme hanno danneggiato il sistema di gestione e controllo del traffico.

Cosa è successo? Sicuramente un monito, un avvertimento. Foese legato ai petrolieri americani che controllano Renzi e Grillo, i quali non sono abbastanza soddisfatti del consumo di petrolio in Italia. la TAV ha reso molto più conveniente il treno dell’auto e a costoro non garba.
Altra possibile pista petrolifera, una vendetta rispetto al sequestro delle 130 pompe di benzina in relazione al caso Cosentino. Rammentate che lo stato italiano non può ammettere mai che le mafie meridionali comandano ovunque in quanto lo stato laggiù è un’entità fittizia. Quindi devono dare la colpa a sedicenti ‘fascisti’, ‘comunisti’, ‘terroristi’, di volta in volta.
Può darsi anche un operazione dei Centri Sociali o Antagonisti che sono sempre un’emanazione dei petrolieri e dei banchieri. Infatti, i leoncavallini non li vedete mai protestare contro banchieri, petrolieri, euro, UE, NATO, distruzione dei diritti dei lavoratori in nome del NWO. Sono i ‘cani da guardia’ della globalizzazione.
Notare come i media si soffermino sulla scritta ‘NO TAV’.

La stazione mediopadana   1 comment

Signor direttore,
vado spesso a Roma in treno per lavoro. Prendo il Frecciarossa delle 7.01 e torno, quando non ho altri appuntamenti il giorno dopo che mi costringano a pernottare, con il Frecciarossa delle 19.35 da Roma Termini. Treni comodi, veloci, diretti: niente da dire. Però non ho scelte: quello è l’unico treno diretto che collega Parma con la Capitale. Ben diversa la situazione di Reggio, che ha avuto la fortuna di avere la stazione mediopadana. Reggio ha già 8 collegamenti con Roma. Ho saputo da un’amica di Sant’Ilario che a metà dicembre, da quando, cioè, entrerà in vigore l’orario invernale di Trenitalia, i collegamenti Reggio-Roma saliranno a 18, fra i quali uno diretto, senza fermate intermedie, che impiegherà appena 2 ore e un quarto. Ci sarà poi un nuovo collegamento veloce tutte le sere da Reggio per Parigi. E noi, poveri parmigiani?
Lorenzo Savi
Parma, 5 dicembre

Gentile lettore,
lei mette il coltello nella piaga, perché quella della stazione mediopadana è per noi parmigiani una ferita aperta. La stazione toccava a Parma, che è a metà strada fra Milano e Bologna. E’ finita a Reggio per varie ragioni, non ultima la miopia dei nostri amministratori dell’epoca che non credevano nell’Alta Velocità. C’è chi dice che poi ci abbia messo lo zampino anche Romano Prodi, ma lui ha sempre negato di aver voluto favorire Reggio.
Tutte le volte che passo in autostrada e vedo la bellissima stazione di Santiago Calatrava, mi deprimo. Però non sono mai partito da Reggio per andare a Roma. Come lei, approfitto dell’unico collegamento diretto delle sette del mattino. Ci si alza presto, ma si parte da Parma. E continuerei a fare così anche se da Reggio ci fosse un treno ogni ora. Quindi i mega programmi della nuova stazione dei cugini d’Oltrenza, non mi toccano proprio. A Parigi, poi, mi piacerebbe andarci da Parma. In aereo. (GAZZETTA DI PARMA)

Vedete, questa domanda e risposta sono emblema della pochezza culturale in fatto di trasporti ferroviari in Italia. Sia il lettore che domanda, sia il giornalista che risponde, mancano la vera essenza della questione.
Certo che la stazione “mediopadana” doveva essere la stazione di Parma. Ma NON per un motivo di campanilismo. Semplicemente perchè Parma ha connessioni ferroviarie molto più ramificate di Reggio.
Questo comporta di capire una sottigliezza che a molti sfugge. I petrolieri in questo modo riescono a guadagnare dal trasporto ferroviario poiché la gente deve consumare benzina per recarsi a prendere il treno. Una vittoria di retroguardia. Il tempo risparmiato con l’alta velocità, viene perso per raggiungere la stazione.
C’è voluto quasi la chiusura, fortemente auspicata dai romani, dell’aeroporto di Malpensa 2000 affinchè i babbioni capissero che ci voleva il collegamento ferroviario da Milano C.le all’aeroporto della brughiera. Anziché uscire dalla Centrale e salire sul lento pullman per Malpensa. I politici non capiscono, o fingono di non capire spronati dagli spacciatori di oro nero, che le stazioni della rete TAV deve essere servita dalle ferrovie locali. Cota in Piemonte ha chiuso ben 13 linee ferroviarie territoriali senza colpo ferire per risparmiare la miseria di 4 milioni di euro l’anno. Sospetto anche li lo zampino dei petrolieri.
La stazione mediopadana è una classica cattedrale nel deserto, combaciando in pieno con la definizione coniata a suo tempo da Leonardo Sciascia (riguardo al ponte sullo Stretto). C’è da augurarsi che venga attivato un collegamento FERROVIARIO dalla stazione di PR alla Mediopadana.

Niente soldi per salvare i treni dei pendolari   5 comments

Il Consiglio Regionale delle Lombardia ha votato all’unanimità la mozione presentata da Antonio Girelli del Pd, impegnandosi dunque a trovare una soluzione per non sopprimere le 8 corse di Trenitalia sulla tratta Milano – Verona – Venezia. Di fatto però la Giunta lombarda, pur manifestando la propria disponibilità a salvaguardare le corse, ha ribadito la mancanza di fondi.
«Le 8 corse da sopprimere – ha spiegato l’assessore a Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno – svolgono un ruolo fondamentale, dal momento che trasportano 10mila persone al giorno. Se la Lombardia dovesse scegliere di pagare in proprio la tratta Milano-Verona di queste otto corse, dovremmo sopportare altri costi per 4 milioni di euro all’anno».
Soldi che però al momento non ci sono. «Se siamo in questa situazione – ha evidenziato Del Tenno – lo dobbiamo soprattutto ai feroci tagli dei trasferimenti da parte del Governo centrale. Il nostro intento è quello di aiutare le altre Regioni, non di vederle come un ostacolo, ma noi proprio non possiamo sostituirci allo Stato».
La linea ferroviaria Milano – Verona – Venezia è tra le più frequentate della Lombardia, con una media di 36mila viaggiatori al giorno. Ventiquattro corse al giorno sono svolte da Trenord sulla linea Milano – Verona e pagate dalla Lombardia. Ulteriori 8 corse sono svolte da Trenitalia sulla linea Milano-Verona-Venezia e pagate dal Veneto. Da dicembre 2013 Regione Veneto intende sopprimere unilateralmente la tratta Milano-Verona delle proprie 8 corse. Con i soldi risparmiati grazie a questo taglio, Regione Veneto intende finanziare il potenziamento del servizio sulla tratta Verona-Venezia». (Giornale di Brescia)

COMMENTO Come vi ho spiegato tante volte, l’Italia è in mano ai petrolieri amaericani e anche Roberto Maroni è un loro pupazzo. Nel 2014 parte la Brebemi e loro vogliono che la gente vada in macchina a Milano consumando carburante e pneumatici che sono fabbricati col petrolio. Ci vogliono fare diventare come gli USA dove, se uno non ha il mezzo privato, è perduto.

Pubblicato 11 settembre 2013 da Albino Galuppini in Dietro i NO TAV, Lamentazioni Ferrate

Notizia falsa   Leave a comment

Bild: «Al Qaeda prepara attentati in Europa: nel mirino i treni ad alta velocità»

Questa è una notizia falsa, inventata dai petrolieri americani, che hanno escogitato  Al Qaeda perchè probabilmente in Europa sta diminuendo il consumo di petrolio e l’uso di auto eaereo causa crisi. Loro ci vogliono ridurre al super-stato europeo in fieri, americanizzato in cui il trasporto pubblico è inefficiente, su gomma (derivato del petrolio) e costoso.

Uomo armato prende ostaggi in Baviera prima di comizio Merkel

Non escludo che, come in Spagna nel 2004, un vile attentato islamico prima delle elezioni tedesche possa fare ribaltare i sondaggi.

Legge elettorale, Schifani: nessun margine di avvicinamento con il Pd. Berlusconi: non mollo

La legge elettorale non la cambieranno, se non in peggio. NON vogliono che la gente possa sciegliere il candidato. Quanto a Berlusconi, se non sta attento, gli USA gli faranno fare la fine di Haider o Chavez o Moro per rimanere in Italia.

Apple, solo 3 milioni di tasse in Italia. In rosso i 13 Store

Gli Stati Uniti ci vogliono costringere ad aprire incondizionatamente le frontiere in modo da incrementare i profitti delle loro società di punta come la Apple, McDonalds, Western Union ecc., non importa se gli extracomunitari ottengono il denaro legalmente o illegalmente. Per questo che i loro agenti da Grillo e Casaleggio alla Boldrini, Amato e Letta insistono ossessivamente su ‘banda larga’, ‘cittadinanza digitale’, ‘social network’, ‘inglese’ ecc. Dei disoccupati, lavori usuranti, cassaintegrati, esodati, pensionati che non arrivano alla fine del messe non importa nulla.

Pubblicato 19 agosto 2013 da Albino Galuppini in Dietro i NO TAV, Soldi Buttati

Ecco Hyperloop, il supertreno della menzogna   Leave a comment

La distanza fra San Francisco e Los Angeles è di 610 chilometri e la si copre in 30 minuti circa con 15 euro di biglietto. Tempi di attesa pari a zero per l’imbarco e non c’è orario, dato che si può partire ogni 30 secondi portando con sé bagaglio e, nel prossimo futuro, anche l’auto. Non è un nuovo treno, non ce la farebbe mai, né un aereo con un furbissimo nuovo sistema di imbarco.
E’ Hyperloop, l’ultima idea geniale di Elon Musk presentata ieri in USA, che d’un colpo risolve il problema del propellente, non usa derivati del petrolio o gas e quindi un forte contributo alla diminuzione dell’inquinamento, e ai costi energetici complessivi ed è infine una benedizione per i viaggiatori, specie pendolari. Come funziona? Ricorda la posta pneumatica dei film americani anni ’50 del secolo scorso: si entra in tre alla volta in una specie di grande barattolo, ovviamente comodissimo e sicuro. Questo viene inserito in una tubazione, sopra o sotto terra non è ancora definito, in cui viaggia su un cuscino d’aria spinto da un propulsore che prende l’energia elettrica dal Sole, grazie a migliaia e migliaia di celle solari poste sopra alle tubazioni. Semplice no?L’avesse detto un’altra persona il tutto sarebbe stato catalogato nello scaffale “pazzi e varie”, ma visto che si tratta di Elon Musk la cosa va presa molto seriamente, anche se lui ha già detto che non ce la fa a realizzare il progetto visionario, farà solo un prototipo e poi spera qualcuno lo potrà prendere in mano e svilupparlo. Anzi chiede anche critiche e suggerimenti.
Musk infatti, a 42 anni, ha già contribuito a inventare e realizzare PayPal, il sistema di pagamento principe per lo Web, l’automobile completamente elettrica Tesla, in vendita da quest’estate, una berlina di lusso da 200 chilometri all’ora e centinaia di chilometri di autonomia e infine Space la compagnia che, partita solo pochi anni fa fra i sorrisi di compassione di molti analisti, oggi ha contratti miliardari con Nasa per portare, con i propri razzi vettori e capsule spaziali, i rifornimenti alla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale a 400 chilometri da Terra e guarda a Marte con l’occhio desideroso di conquista.
I commentatori si dividono come sempre in questi casi fra chi dice che l’idea è sufficientemente pazza per essere un successo che cambierà il mondo, in fondo che bisogno c’era del treno quando si andava così bene a cavallo, e chi lo vede come un prodotto di nicchia, come il Segway, il trespolo motorizzato a due ruote che doveva cambiare la nostra vita e che oggi si vede si e no in qualche grande piazza.

Non c’è molto altro da dire, anche se un documento tecnico di 45 pagine analizza in modo piuttosto dettagliato il progetto a un livello di pre-fattibilità che parla anche di costi, 6 miliardi di dollari per la tratta San Francisco Los Angeles contro i 70 necessari per ammodernare le ferrovie che porterebbero i viaggiatori in 2 ore e mezzo da una città all’altra, a 200 dollari. Detta così non c’è proprio storia e Musk, così come altri innovatori di prodotto o di metodo, da Sir Branson di Virgin a Jeff Bezos di Amazon, ci mostrano, e lo hanno provato, che bisogna pensare in modo completamente nuovo, non tentare continuamente di raffinare all’impossibile le tecnologie esistenti. La lampadina non è stata inventata perfezionando per secoli la candela, Musk lo ha capito bene.
COMMENTO Questo articolo contiene informazioni completamente false. Serve a bloccare il vero progetto TAV LA – SF che è osteggiato dai petrolieri in un paese come gli USA dove il trasporto su rotaia è stato combattuto in ogni modo. Tra San Francusco e Los Angeles ci sono circa gli stessi km che tra Milano e Roma, nessun treno, sarebbe in grado di percorrere il tragitto in 30 minuti nemmeno a levitazine magnetica. Si tratta di uno scherzo.

Pubblicato 13 agosto 2013 da Albino Galuppini in Dietro i NO TAV, Tototruffa

L’informazione dei petrolieri   Leave a comment

Argentina: scontro treni, tre morti

Nella stazione di Castelar, a circa 25 km da Buenos Aires, sono ancora in corso le operazioni di evacuazione dei feriti, così come il recupero dei passeggeri rimasti bloccati.

COMMENTO  Ogni giorno muoiono, in Italia e Argentina, decine di persone in incidenti stradali ma sui giornali a tiratura nazionale, le notizie degli incidenti stradali vengono omesse su ordine del vero potere che olezza di petrolio.

Girotondo di pietre   1 comment

Auto elettrica, le colonnine di ricarica Enel sbarcano nelle stazioni di servizio Eni. Conti: peccato che Fiat non investa in questo settore

L’auto elettrica potrebbe presto fare il salto di qualità: non più soltanto una city car, ma un mezzo per raggiungere anche le destinazioni extraurbane. La sfida è legata, ovviamente, alla possibilità di trovare lungo il percorso le stazioni di ricarica. È proprio questa sfida il senso dell’intesa siglata oggi tra due big dell’energia a controllo pubblico, come Eni ed Enel.

Gli ad delle due società, Paolo Scaroni e Fulvio Conti, hanno firmato una lettera di collaborazione sulla mobilità elettrica che prevede la realizzazione di un programma sperimentale per individuare la migliore allocazione delle colonnine di ricarica al fine di consentire la mobilità extraurbana soprattutto nelle grandi città. Le colonnine di ricarica con tecnologia Enel verranno così istallate nelle stazioni di servizio e in alcuni siti di Eni, come la sede di San Donato Milanese e la sede della divisione Refining e marketing di via Laurentina a Roma.

«L’obiettivo – si spiega nella nota diffusa ieri – è di identificare in un periodo di circa sei mesi la soluzione migliore per le attività di ricarica dei veicoli elettrici nelle stazioni di servizio e di definirne entro il 2013 la sperimentazione in alcune aree geografiche selezionate».

Le colonnine istallate da Enel sono utilizzabili dai veicoli elettrici del tipo «ricarica veloce» in corrente continua e in corrente alternata, capaci di garantire di 20-30 minuti un rifornimento compatibile con una normale sosta caffè. «Noto con un certo dispiacere» ha detto ieri l’ad di Enel Conti riferendosi alla Fiat, «che il più grande produttore automobilistico italiano non sia presente in maniera significativa nella mobilità elettrica – anche se la scelta é stata fatta in passato e oggi sarebbe complicato tornare indietro – e preferisca investire sulle auto a metano e diesel, diversamente da altri produttori come Nissan, Daimler e la stessa Chrysler».

COMMENTO: Peccato che questo sia un falso problema. I politici vecchi e nuovi, inclusi Renzi e M5S, sono agenti dei petrolieri che di auto elettriche fanno solo finta di volerne. L’auto elettrica si ricarica comodamente dal proprio garage in mezza giornata o in una nottata (o meno). Se ci fossero (e perchè non esistono???) gare automobilistiche per auto elettriche con piloti ufficiali delle case, avremmo già oggi prestazioni e batterie tali da non avere particolare  bisogno di colonnine di ricarica. Buffoni!

Pubblicato 27 marzo 2013 da Albino Galuppini in Dietro i NO TAV, Soldi Buttati, Tototruffa

Milano Roma, più veloce il treno   Leave a comment

Addio monopolio Alitalia: da domani anche Easyjet decolla sulla Roma-Milano

Colgo l’occasione della liberalizzazione della rotta aerea Milano Roma per puntualizzare che, grazie alla TAV, la rotaia vince ancora sull’aerovia. Il treno Italo della società Nuovo Trasporto Viaggiatori collega la Madonnina col Cupolone in 2 ore e 40 minuti, senza fermate intermedie dal centro di Milano al centro di Roma. Durata simile per il viaggio sul Frecciarossa di Trenitalia.
Importante rammentare che, se il volo Milano Roma dura soltanto 50 minuti, necessita però aggiungere il tempo per il check-in allo scalo, dato che bisogna presentarsi almeno 45 minuti prima della partenza. Poi, occorre circa mezz’ora con il treno Leonardo Express per raggiungere Roma Termini (prima stazione ferroviaria dell’Urbe) dall’aeroporto di Fiumicino. Riguardo a Linate, lo scalo meneghino dista soli 8 km dal centro di Milano, ma tutt’ora non c’è collegamento ferroviario, previsto l’arrivo della MM4 forse tra un paio d’anni.
Quindi, se imbarcarvi su di un aeroplano non vi tranquillizza, scegliete il treno!

Ancora il sogno di Hitler   Leave a comment

Il Cipe ha anche approvato il progetto preliminare delle due tratte Napoli-Cancello e Cancello-Frasso Telesino dell’itinerario ferroviario Napoli-Bari dal costo complessivo di 1.543 milioni. L’approvazione dà «tempestiva attuazione» al Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) sottoscritto il 2 agosto 2012 tra le Società Ferrovie dello Stato italiane e Rete ferroviaria Italiana, il ministro per la Coesione territoriale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, le Regioni Campania, Puglia e Basilicata. La Napoli-Bari è l’opera in assoluto prioritaria per le ferrovie del Mezzogiorno, finanziata con i fondi strutturali europei.

COMMENTO: Chiaro che la massoneria che fece l’unità d’Italia ora vuole l’unità d’Europa. la tav Napoli Bari non serve a niente solo portare gente nella capitale nel tentativo di accentrare il più possibile le competenze. per questo vogliono accelerare il più possibile le ‘grandi opere’. Realizzare il grande sogno di Hitler di unire l’Europa  con le ferrovie. Incredibile che si ponga la tratta veloce Napoli Bari come prioritaria mentre nel sud ci sono chiusi centinaia di km di linee solo negli ultimi anni. La Avellino Rocchetta su tutte. Inoltre la ferrovia Jonica che langue poichè ha il demerito di non andare verso Roma, dal 1 marzo 2013 1/5 dei treni siciliani saranno tagliati senza che nessuno muova obiezione. Ma ci sarà da ridere come gentaglia come Beppe Grillo che si oppone alla Torino Lione, concepita nell’ottica del supersdtato europeo, starà zitto sull’altrettanto inutile Napoli Bari. Dimostrando che lui serve solo ad accalappiare voti e gestire il malcontento.