Archivio per Maggio 2014

Da leggere in treno   1 comment

In edicola il numero di maggio di UFO International Magazine, la prestigiosa rivista ufologica diretta da Roberto Pinotti e organo del CUN (Centro Ufologico Nazionale). Le 100 pagine del giornale ospitano, tra gli altri, un mio articolo intitolato Ecologia della vegetazione marziana (1° parte).
Rispolverando la mia vecchia laurea in Scienze Naturali, ho affrontato il tema della possibilità della sopravvivenza di piante terrestri nel clima marziano. Buona lettura!
Articoli di approfondimento: UFO International Magazine – settembre 2013 UFO International Magazine – settembre 2013

Pubblicato 26 Maggio 2014 da Albino Galuppini in Treno per Tutti

Verso Bergamo come sardine sui vagoni imbrattati   Leave a comment

Uno degli aspetti positivi dell’essere pendolari consiste nella possibilità di osservare il paesaggio durante i viaggi in treno. Sbirciare nei giardini, tenere sotto controllo i cantieri di costruzioni e infrastrutture, ammirare la natura che si trasforma (e che viene trasformata). Tutte cose che non si possono fare sulla linea ferroviaria Brescia-Bergamo: i vetri di numerose carrozze sono stati oscurati dalla creatività dei writers. Chi si trova all’interno e ha avuto la fortuna di sedersi non vede quindi campi, fabbriche, fiumi e case, ma il retro di coloratissimi disegni.
Disegni molto simili a quelli che si possono notare sui muri esterni (e nelle sale d’attesa) di buona parte delle stazioni della linea. Ci sono a Coccaglio, dove binari, banchine (e panchine) sono ostaggio delle erbacce. Ci sono a Rovato: nel sottopasso e sulle pareti del vecchio deposito delle locomotive diventato il regno dei rifiuti. I grattacapi di questa stazione sono molti. Grazie all’apertura del bar (con sala slot) è stato risolto il problema del servizio carente della biglietteria. Rimane però quello – a detta dei pendolari – della mancanza di spazi in cui attendere seduti l’arrivo dei treni.
La situazione non è rosea nel Bresciano, come nella Bergamasca. In città, ad esempio, la stazione è un cantiere. I disagi per i viaggiatori non mancano: devono attraversare un sottopasso con cavi, teli e tubi in bella vista; le obliteratrici si trovano solo sul primo binario e in biglietteria…
«Brescia e Bergamo meritano un collegamento migliore – commenta un medico che abbiamo incontrato lunedì sul treno che parte da Brescia alle 6.50 -. Non è possibile che per andare da una città all’altra i convogli ci mettano almeno un’ora. Come si può chiedere alle persone di viaggiare di più in treno per ridurre il traffico veicolare se poi il servizio offerto è così carente?».
Orari alla mano, la situazione è critica. Bastino due esempi. Il primo: da Bergamo tra le 9.07 e le 12.07 non ci sono treni in grado di raggiungere Brescia senza implicare dei cambi (il «9.21» propone un cambio a Treviglio e uno a Olmeneta, per un totale di tre ore di viaggio). Il secondo: dopo le 22 per andare da Bergamo a Brescia bisogna passare da Pioltello (tempo stimato: da un’ora e mezza a due ore e mezza).
A questi problemi si aggiungono i sovraffollamenti (tanti pendolari sono costretti a stare in piedi) e i «costi non indifferenti dei biglietti», osservano due studentesse bresciane dell’Università di Bergamo. Le due ventenni, che abbiamo conosciuto sempre lunedì sul treno, hanno scelto due diverse forme di abbonamanto: l’una con 102 euro al mese («L’anno scorso erano 99», dice) può viaggiare su tutti i mezzi della Lombardia; l’altra con 53 utilizza solo i treni della Brescia-Bergamo. Un’altra ragazza, che sale sul treno ad Albano Sant’Alessandro, torna sul tema dei ritardi: «Io studio a Milano e da cinque anni viaggio, sempre in piedi, su questo treno. Una volta ogni due settimane perdo la coincidenza con il convoglio che mi porta a Milano». I ritardi fanno arrabbiare anche un bidello che prende il treno a Brescia per raggiungere una scuola di Palazzolo: «Con questo treno è difficile arrivare in orario». Sono d’accordo tre professoresse, che aggiungono disappunto circa la mancanza di igiene dei vagoni.
Viaggiare, dicevamo, non è semplice per i pendolari. Ma anche per il personale al lavoro sui convogli. «I controllori rischiano quotidianamente di essere aggrediti – commenta Giancarlo Manfredini, segretario provinciale ferrovieri della Fit-Cisl -. In ogni treno ci sono in media trenta persone sprovviste di biglietto». Manfredini si trovava lunedì mattina sul convoglio che è partito da Bergamo alle 9.07. Uno dei «venti convogli in materiale leggero – commenta – che vengono utilizzati in Lombardia da una trentina di anni per le tratte da circa cinquanta chilometri sulle quali è necessario fare tante fermare. Treni insomma molto vecchi che, se non vengono sostituiti, ci costringono a percorrere la Brescia-Bergamo in un’ora». Un’ora… quando va bene.
Barbara Bertocchi

Pubblicato 14 Maggio 2014 da Albino Galuppini in Lamentazioni Ferrate, Treno per Tutti

Tra gasolio e polvere l’odissea verso Parma   Leave a comment

(Giornale di Brescia) Sei ore su e giù da vagoni sporchi e malfunzionanti, 17 fermate, 2 corse in treno annullate. È, in cifre, il viaggio-odissea Brescia-Parma andata e ritorno.
Noi l’abbiamo fatto martedì, come prima parte di un viaggio che nelle prossime settimane ci porterà anche sulle carrozze di altre linee ferroviarie frequentate dai pendolari bresciani.
La partenza è di primo mattino. Obiettivo: prendere il treno delle 6.54 che, in un’ora e 50 minuti dovrebbe portarci a Parma.
Alla stazione di Brescia annunciano che il nostro treno, composto da due soli vagoni, è prima al binario 6 e poi al binario 4. Saliamo, ma l’imprevisto non tarda ad arrivare: per «una forte perdita di gasolio» il treno viene soppresso. Pazienza (si fa per dire), dobbiamo «solo» attendere un’ora: il convoglio successivo inizia la sua corsa alle 7.54 dal binario 2 est (poi cambiato). Qualcuno ci saluta: prenderà un mezzo alternativo.
Noi aspettiamo, saliamo. Finalmente si parte. Il treno ferma in ben diciassette stazioni.  Il viaggio, per fortuna, non è infinito. Alle 9.50 arriviamo alla nuova (è stata inaugurata proprio martedì) stazione di Parma. Giunti a destinazione, proviamo a tornare indietro.
Sugli schermi del sottopasso, a fianco del codice del treno per Brescia (quello delle 10.22), al posto del numero del binario compare la scritta «PE», ovvero «piazzale esterno». Il motivo? Forse complice la soppressione della corsa delle 6.54, il treno che dovrebbe portarci a casa è stato sostituito da una corriera. La troviamo e saliamo. Le prime parole del conducente non sono confortanti: dice di non conoscere la strada. Alcuni salendo ammettono di non avere il biglietto. Alla fine si parte e, senza fare tappa in ogni paese, arriviamo a Brescia. Sono le 12.53.
È l’episodio di un giorno o la dura quotidianità dei pendolari? A sentire questi ultimi sembra proprio che i problemi si ripetano con frequenza giornaliera sulla linea Brescia-Parma. Marina Ferrari, insegnante bresciana che da settembre lavora a Piadena, racconta che «i ritardi dai 10 ai 30 minuti sono all’ordine del giorno». Conferma la situazione anche Fabio Maimona, 18enne di Nave che si sveglia alle 5.40 per raggiungere il Bonsignori di Remedello utilizzando prima il pullman (fino a Brescia) e poi il treno.
I problemi che ne conseguono non sono da poco: ieri, ad esempio, una donna che fa il medico a Casalmaggiore ha dovuto rinviare i primi appuntamenti della giornata. Una nonna di Calvisano stava andando a Parma per occuparsi della nipotina, ma il ritardo ha impedito alla figlia di recarsi al lavoro. Nicola Codini, che studia a Parma, ci ha fatto notare la mancanza di igiene e l’eccessivo numero di fermate («addirittura Remedello Sotto e Remedello Sopra»).

Barbara Bertocchi

Allora, vediamo di chiarire in sintesi:

  1. L’orario cadenzato di Trenord è migliore di quello di Trenitalia anche perchè c’è qualche treno in più.
  2. Permane il problema della puntualità ed efficienza del servizio in gran parte dovuto alle vetuste littorine Aln 668 (e simili) che hanno 50 anni.
  3. Il problema, stante l’automatizzazione del servizio, è la mancanza dell’elettrificazione che migliorerebbe drasticamente la qualità del servizio.
  4. Un sindacalista di una nota sigla nazionale mi ha riferito che ci sarebbero dei vincoli collegati dall’aeroporto militare di Ghedi rispetto all’elettrificazione. Non sono in grado di confutare la validità di quest’affermazione.
  5. Senza elettrificazione non si potranno ridurre significativamente i tempi di percorrenza.
  6. Riguardo alle stazioni di Remedello Sopra e Sotto, ho già spiegato che la stazione di Remedello Sotto si deve trasformare anche nella stazione di Casalmoro.
  7. Vero, tuttavia, che il cadenzamento proposto da Trenord non prevede treni diretti, se non uno in partenza alle 17.52 da Parma che impiega 90 minuti per raggiungere Brescia da orario.

Non so se questa Bertocchi ha mai preso realmente il treno Brescia Parma una volta in vita sua, ma mi da l’idea di essere un po’ demagoga stile Gabanelli.

Fisco: Maroni, esentati dal bollo 350mila ciclomotori e microcar in Lombardia   Leave a comment

Milano, 30 apr. (Adnkronos) – Circa 350mila tra ciclomotori e microcar con cilindrata fino a 50 cm cubi sono totalmente esentati, già a partire da quest’anno, dal pagamento del bollo. L’iniziativa rientra nell’operazione ‘Zero bollo’, come illustrato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nella conferenza stampa post giunta.

“Questi mezzi hanno una particolarità – ha spiegato il presidente – in quanto pagano il bollo non come tassa di possesso, ma di circolazione. Per cui chi possiede un motorino, ma non lo usa, non paga. Questi sono mezzi che inquinano meno delle grosse auto e quindi, come abbiamo fatto esentando dalla tassa di circolazione chi sostituisce i veicoli inquinanti, abbiamo deciso di proseguire premiando chi utilizza mezzi di trasporto che rispettano l’ambiente. Il bollo per i ciclomotori ammonta a 22 euro, a 50 euro per le microcar”. Maroni ha poi aggiunto che chi ha già pagato la tassa “riceverà un bonus, che consisterà in buoni benzina o altro”.

“Complessivamente – ha concluso Maroni – la riduzione di imposte per i lombardi in questo anno assomma a più di 100 milioni di euro: 12 milioni per esentare dal bollo i veicoli a basso impatto ambientale euro 4 ed euro 5, 8 milioni per i ciclomotori fino a 50 cm cubi, 30 milioni per esentare dall’Irap le imprese innovative e 54 milioni per abolire il pagamento del ticket per i farmaci di fascia ad 800 mila persone, grazie all’introduzione dei costi standard in sanità”.

COMMENTO Naturalmente è una buona notizia perchè introduce un elemento di equità nei confronti di chi il bollo non lo paga. Però avrei preferito che l’esenzione dal bollo avesse riguardato anche le automobili solo elettriche di tutte le dimensioni. La Lombardia deve inoltre investire in trasporto pubblico su rotaia e metropolitane piuttosto che in strade e tangenziali che non si hanno i soldi per riasfaltare.

Pubblicato 1 Maggio 2014 da Albino Galuppini in Buone Notizie, Treno per Tutti