Archivio per febbraio 2011

Gioco di prestigio?   Leave a comment

Il ministro Tremonti ha dichiarato che ci sono 25 miliardi di euro pronti per pensioni e sanità recuperati dalla “lotta all’evasione”. Il che, tradotto dal politichese stretto, significa probabilmente più soldi per dipendenti statali, parassitismi e asistenzialismi vari. Superfluo rammentare anche ciambella di salvataggio per banche prossime al default. Ma questo uso del denaro pubblico è “di default”, appunto.

Solo sei mesi fa questo signore, sull’onda emotiva della crisi in alcuni stati dell’eurozona, aveva promosso una sanguinosa “manovra”, guarda caso, di 25 miliardi di euro soprattutto a carico dei pensionati e dei ceti popolari.

Tra i contenuti di quel provvedimento anche un drastico taglio di trasferimenti alle regioni. Col risultato di costringere le amministrazioni periferiche a compiere salti mortali per mantenere il livello di servizio dei trasporti, obbligando a notevoli incrementi tariffari a carico degli utenti.

Sapete che penso?

Che si è trattato di una partita di giro, un gioco di prestigio contabile
Non esiste alcun tesoretto frutto della lotta all’evasione fiscale. Poiché in Italia, state certi, le tasse le pagano, e sempre più, i soliti noti mentre i furbi la fanno spesso franca.

Osservata dal punto di vista del trasporto ferroviario locale, tutta questa iniziativa mi sembra un operazione atta a favorire, ancora una volta, i petrolieri e i loro interessi a scapito dei disgraziati che non vogliono o non possono permettersi un’automobile.

Pubblicato 26 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Dizionario Politichese-Italiano

Benzina a 5 euro al litro!   Leave a comment

E’ quello che temo.
Che serva di lezione agli italiani, il popolo più ignorante dell’universo che vive nel mito dell’automobile come fosse esenzione del pene, simbolo fallico da branco di trogloditi.

Ma si trattasse solo di questo.
Quanto è valutabile il costo per l’ambiente in fatto dell’immensa rete di strade asfaltate, autostrade, tangenziali, parcheggi, svincoli e raccordi?

Non vi è paesino di montagna che non sia raggiungibile tramite un nastro d’asfalto o landa desolata che sia anche isolata da strade. Intere città invece possono essere esenti da ferrovia (come Matera), mentre le strade sono ubiquitarie, invadenti, ossessiva la loro presenza.
L’autogrill o uno svincolo autostradale non lo si nega a nessuno in questo paese, non c’è comune, manco segnato sulle cartine geografiche, che non abbia preteso la sua “tangenziale”.
Del resto non si è mai udito di “No autogrill” o dei “No parcheggi”.

Ora i nodi vengono dolorosamente al pettine.
Una classe politica insulsa asservita alla lobby dei petrolieri ha preferito dismettere le ferrovie locali, le tranvie,  in nome dell’egoismo individualista rappresentato dall’autoveicolo privato. Con le donnette a giudicare gli uomini dalla cilindrata della macchina piuttosto che dalle dimensioni del cervello o, quantomeno, dalla misura di ciò che gli uomini hanno tra le gambe.
Un possibile shock petrolifero sarebbe a questo punto catastrofico.  Senza una rete di trasporti pubblici in grado si soperire

Ben ci sta!

Pubblicato 25 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Soldi Buttati, Treno per Tutti

Torino   Leave a comment

Mio padre si chiamava Isidoro e aveva fatto il militare a Torino.
In famiglia ci raccontava ogni tanto della bagnacauda, delle stazioni ferroviarie, delle caserme, di Superga. E dell’incommensurabile rivalità tra le due squadre di calcio di quella città.

Io a Torino non ci sono mai andato, non scherzo.
Forse un giorno mi capiterà l’ocassione per andarci. Se non altro per provare l’ebbrezza della TAV Torino Milano.

Ci parlava anche della Fiat, di questa immensa, avveniristica fabbrica di automobile che abbracciava, plasmava, inglobava la città intera facendo di  Torino una fucina di meccanica e tecnica.
Non saprei fornire una spiegazione in breve sul perché del declino della Fiat nel tempo, da grande fabbrica mondiale, ad agnello sacrificale per salvare una delle Big Three a stelle strisce.

Impensabile ritenere che gli americani avrebbero realmente venduto una delle loro maggiori fabbriche a un’azienda decotta, da decenni in balia dell’assistenza pubblica e dominante neanche sul mercato interno.

Forse il motivo sta nel fatto che l’Italia è un paese a sovranità ultra limitata e i nostri politici sono mere banderuole prone all’afflato padronale. La penisola ha perso importanza strategica, non è più il confine della Nato, oggi spostato verso est, sarà abbandonata alla feccia del mondo. In mano a mercenari e tagliagole di ogni risma.

Anche la cosa viene insistentemente negata la Fiat non c’è più.
E’ stata fagocitata per scampare la Chrysler dal fallimento. Dopo il trasferimento della sede operativa a Detroit, gli impianti produttivi  nostrani saranno progressivamente marginalizzati, fino alla chiusura, con grande elargizione di denaro pubblico in “prepensionamenti”, sussidi e “riconversioni”.

Può darsi in futuro qualche auto venga prodotta in Italia con marchio Fiat, Ferrari, Alfa sebbene in volumi modesti.

Ci mancherà la Fiat. Mancherà quella Torino descritta da mio padre: città laboriosa, costruttiva, impegnativa, capitale dell’automobile e di speranze in un futuro migliore per tanti.
Sono sicuro che un poco mancherà anche a me che non sono mai stato a Torino.

Pubblicato 22 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Buone Notizie, C'eran una volta l'Italia

Una buona notizia   Leave a comment

Non si correrà il gran premio del Bahrein previsto per il 13 marzo 2011 a causa dei disordini che affliggono il paese.

E’ una buona notizia.
Infatti è giunto il tempo in cui il mondo si confronti con i veri problemi anzichè trastullarsi con la Formula 1, sollazzo di ricchi scemi per babbei stravaccati davanti alla tv pronti poi ad emulare le gesta di piloti miliardari sulle strade normali.

Se competizioni automobilistiche ci devono essere queste dovrebbero riguardare auto elettriche in modo da sviluppare quella tecnologia. Perfino la Rolls Royce ha presentato un modello superlusso a trazione elettrica.
Quel tipo di competizioni  sono come  dinosauri in via d’estinzione di cui sarà persa traccia nel mondo che verrà.

Pubblicato 21 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Buone Notizie, Treno per Tutti

L’inutile BreBeMi   4 comments

Ritengo non esista miglior esempio dell’isipienza lombarda che la costruzione della BreBeMi, un’autostrada che collega direttamente Milano con Brescia nonostante le due città siano già unite da un’arteria a pagamento con tre corsie (la A4).

La BreBeMi porta con sé un impatto ambientale terrificante sul già iperantropizzato territorio lombardo.

I finanziamenti per quest’opera sono forse andati a scapito della quadruplicamento veloce tra Milano e Brescia con un impatto ambientale minore.

Mentre la costruzione della TAV Treviglio Brescia (essendo la tratta Milano Treviglio già quadruplicata) è ferma dal 2006 quando l’allora ministro delle infrastrutture (Di Pietro) bloccò l’inizio dei lavori forse con un pretesto.

L’Italia sta per perdere definitivamente il settore auto, quanto ad assemblaggio completa di veicoli, il costo del carburante renderà l’automobile privilegio per pochi, come un secolo fa.  Oltre, ovvio, alla pletora di auto blu a servizio dei politici. La nuova autostrada rimarrà semivuota a seguito del collasso dell’economia lombarda.

La ferrovia veloce Milano Brescia rischia di non essere pronta per l’Expo 2015 (se mai si farà l’Expo a Milano)

Soluzione?
Abbandonare in toto la costruzione della BreBeMi in favore della TAV e riqualificazione di linee ferroviarie esistenti come il raddoppio della Codogno Cremona.

Pubblicato 20 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Soldi Buttati

Talpe dispettose   Leave a comment

Leggo che dalle parti di Firenze due famiglie hanno fatto un esposto in procura perchè le “talpe” (ruspe) che scavano un tunnel per la TAV avrebbero danneggiato le loro abitazioni per via delle vibrazioni.

Ora, la questione non è sapere se la cosa sia avvenuta o meno nel caso specifico.  Mi chiedo invece, dato che le ruspe che scavano tunnel ferroviari sono le medesime che aprono gasllerie per autostrade, superstrade e affini, come mai non esista medesima sensibilità mediatica e “ambientalista” per i danni causati durante la costruzione di tali opere.

Affronterò la questione in un prossimo post.

Pubblicato 19 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Dietro i NO TAV

Il quadro della situazione   Leave a comment

L’Italia è alla vigilia di una grande trasformazione.

Gli Stati Uniti, da sempre protettori e “policy maker” occulti dello stato tricolore, hanno deciso di sbarazzarsi dell’attuale presidente del consiglio. Probabilmente per la sua vicinanza con la Russia e altri comportamenti invisi oltreatlantico. Ripetizione di ciò che avvenne per Craxi, che dovette espiare per la storiaccia di Sigonella., mentre Giuliano Amato, braccio destro di Craxi ma fedele a Washington, fu graziato.

Sembra di capire che il prossimo premier in Italia, con o senza elezioni, sarà designato tra Tremonti e Maroni. Il processo Ruby in preparazione è per Silvio un remake della gogna mediatica che Tangentopoli fu per Bettino.

Giulio Tremonti è membro e attuale presidente dell’Aspen Intitute Italia diretta emanazione del sistema angloamericano. Roberto Maroni, ex ufficio legale della Avon multinazionale americana, è pure pedina degli USA.

Se sarà più impellente incanalare il malcontento dell’Italia settentrionale sarà probabilmente Maroni il prescelto, altrimenti, se prevarrà l’esigenza di tranquillizzare i mercati  il prossimo presidente del consiglio sarà Tremonti. Per assicurarsi ciò la controparte politica avrà una candidatura  particolarmente debole (Bindi? raccomandata da Vendola, anch’egli facente capo agli USA). Nelle stanze dei bottoni di Washington l’Italia è considerata possibilmente alla stregua di un protettorato di straccioni, come l’Egitto per intenderci.

Questo è il quadro di riferimento in cui è necessario capire quale sarà il futuro della ferrovia in Italia.

Sospettabile che il progetto sia di trasformare l’Europa in simile modo agli USA in cui il trasporto su rotaia, oltre che privatizzato, sia relegato alla piena marginalità in favore del trasporto su gomma.

Perciò le scelte prossime venture saranno da considerarsi epocali, e non solo nel settore trasporti.

Pubblicato 17 febbraio 2011 da Albino Galuppini in Buone Notizie, Treno per Tutti