Archivio per agosto 2015

Parcheggi vuoti, terminal deserto. L’estate triste del D’Annunzio   Leave a comment

Segna un eloquente -54% il traffico passeggeri all’aeroporto bresciano Gabriele D’Annunzio di Montichiari. Nei primi sei mesi del 2015 sono state solo 5.127 le persone transitate dallo scalo della Bassa.
Quello che si presenta oggi è un panorama desolante: parcheggi vuoti, negozi chiusi, serrante abbassate. Non ci sono taxi e non ci sono autobus.
L’unica nota positiva arriva dal traffico merci: il D’Annunzio con le sue 40.600 tonnallate è il sesto aeroporto italiano.
Un vero peccato per una struttura che con 350 ettari di sedime aeroportuale e una pista di 3km avrebbe i numeri per un ruolo da protagonista nella logistica e nel trasporto persone.
Tutti i dettagli sull’edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, domenica 22 agosto 2015, scaricabile anche da qui

http://edicola.giornaledibrescia.it/giornalebrescia/includes/shop/list_products_smart.jsp?params=starter&testata=giornalebrescia&testata=giornalebrescia

Una delle tante “cattedrali nel deserto” che ci sono in Italia, anche a Nord.
Brescia non ha bisogno di un aeroporto, ma di collegamenti ferroviari con Montichiari e Castiglione delle Stiviere.
La TAV avvicinerà Brescia a Malpensa, dato che il Malpensa Express da anni parte anche da Milano Centrale. Poi per l’Expo non hanno fatto ciò che avevo auspicato: la velocizzazione del Malpensa Express attraverso l’adozione di convogli ad assetto variabile “tipo pendolino” per ridurre il tempo di percorrenza.

Pubblicato 23 agosto 2015 da Albino Galuppini in Soldi Buttati

“Disservizi continui, chiediamo un tavolo di confronto”

Dura nota congiunta di Andrea Bertolini (U.T.P.) e Matteo Casoni (Inorario): “Regione e Trenord vengano a Mantova o a Cremona”,
CREMONA – Dura presa di posizione congiunta dei rappresentanti dei pendolari cremonesi Andrea Bertolini (UTP) e Matteo Casoni (Inorario), in merito ai continui disagi cui sono costretti i viaggiatori sulla tratta ferroviaria Milano-Cremona-Mantova. “I continui disservizi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria Milano-Cremona-Mantova – spiegano – impone agli scriventi di dimostrare il proprio dissenso ad ogni forma di conciliazione. Il 19 agosto è stata la volta di Marcaria dove i viaggiatori sono rimasti bloccati nella stazione per circa due ore in attesa che un bus li venisse a prelevare e portare a destinazione, per poi completare (si spera) la settimana con il disservizio del 20 agosto quando la stazione Centrale di Milano è andata in tilt per un guasto ad un treno ‘di altra impresa ferroviaria’ ed i pendolari sono stati costretti a raggiungere in metropolitana o con altri treni la stazione di Lambrate per poter prendere un treno diretto a Mantova, anche qui non sono mancati i ritardi oltre 40 minuti per il 33461 partito da Centrale alle 18:20. E’ venuto il tempo di confrontarci seriamente con Regione, Trenord ed enti locali, però non nelle riunioni ‘ammucchiate’ che la Regione è abituata a fare, ma bensì un tavolo a noi riservato da tenersi a Mantova o Cremona; non siamo disponibili ad andare a Milano poiché sono loro che devono raggiungerci essendo nel massimo torto. Se questi disservizi dovessero proseguire – conclude la nota – sia UTP che Inorario si riservano di inviare un esposto alla Procura della Repubblica per interruzione di Pubblico servizio”.
“Letta la dura nota di Andrea Bertolini per U.T.P. (Associazione Utenti Trasporto Pubblico) e Matteo Casoni per il Comitato Inorario sui continui disservizi che si stanno verificando sulla linea ferroviaria Milano-Cremona-Mantova, come Amministrazione comunale – commenta l’assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini – condividiamo le posizioni espresse e chiederemo che la prossima riunione sul quadrante sud si tenga a Cremona. Da tempo abbiamo ripetutamente sollecitato l’attenzione dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte sul trasporto ferroviario locale, richiesta che ribadiremo con forza anche in occasione del dibattito sui collegamenti ferroviari che si terrà mercoledì 26 agosto, nell’ambito della festa del Partito Democratico, in programma a Crema, al quale interverrà come ospite anche l’Assessore regionale”.

(Fonte: http://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/123248/-Disservizi-continui–chiediamo-un.html )

Purtroppo la situazione non farà che peggiorare. L’Italia è destinata a smantellare quasi tutto il trasporto pubblico in favore del trasporto su gomma (che esige petrolio) e aziende americane tipo Uber. Lo scrivo da anni.
Noi siamo una colonia dei petrolieri americani e non ci possiamo fare niente. Trenord è una azienda pubblica che obbedisce a queste logiche e a niente altro. Naturalmente i giornali di regime, questo non lo scrivono.

Lombardia, 50 milioni per trasporto: prima i treni   Leave a comment

Cremona. Sembrava una buona notizia quella dello stanziamento di 50 milioni di euro per la mobilità, che Regione Lombardia ha deciso nell’assestamento di bilancio. La necessità di riorganizzare treni e servizio ferroviario in tutta la regione e in particolare sulle tratte che interessano il territorio cremonese, con i collegamenti con Brescia, Milano, Treviglio martoriati da ritardi, soppressioni e guasti, non ha trovato tuttavia una risposta concreta. Niente di preciso è stato definito sullo stanziamento che potrebbe essere impiegato per finanziare tutt’altro. A specificare quest’importante dettaglio, il consigliere regionale del Pd, Agostino Alloni.
Solo ieri gli ultimi disservizi con ritardi anche sulla Brescia Cremona e di ritorno da Milano. Ora servirà un serio lavoro per cercare di dirottare i 50 milioni sul capitolo treni per ottenere qualche risultato, anche se poca speranza dà la recente bocciatura della mozione che chiedeva alla Regione manutenzione ordinaria e straordinaria dei convogli, per garantire viaggi decenti ai pendolari nei prossimi mesi. ( http://www.telecolor.net/ )

Purtroppo c’è poco da fare. L’Italia è un paese telecomandato dai petrolieri americani. ora che il prezzo del petrolio sta scendendo, stanno in ogni modo ammorbando il traporto pubblico affinchè la gente vada in macchina. Lo scrivo da diversi anni ormai.
I politici italioti da sempre sono al servizio di loro stessi, non certo del paese e la frittata è fatta.

Cottarelli: “Alzare le tariffe dei trasporti”   Leave a comment

I mezzi pubblici non sono certo il fiore all’occhiello dell’Italia. E la vicenda dell’Atac romana non è che un caso esemplificativo.
Eppure c’è chi vuole alzare (ancora) i biglietti di bus, tram e metro. È il consiglio che l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli dà al governo per razionalizzare le società partecipate.
“Ridurre la spesa non basta”, ha detto in un’intervista al Messaggero, “C’è anche un problema di tariffe troppo basse, in particolare nei trasporti. Questo problema va affrontato: se necessario si possono dare dei sussidi agli utenti a basso reddito, ma non è possibile mantenere dei prezzi che non coprono i costi”. Cottarelli ha detto anche di aver indicato un modo per tagliare le spese per 2-3 miliardi: “Solo una parte limitata, circa 300 milioni, deriva dalla riduzione dei consigli di amministrazione”, spiega, “Si tratta di chiudere le società in perdita, di far uscire gli enti pubblici da settori in cui non dovrebbero stare. E poi bisogna aggregare perché le dimensioni sono ancora troppo piccole”. (Il Giornale)

Questo signore, per conto degli Stati Uniti e dei loro petrolieri, ci viene adire che bisogna fare pagare i biglietti più salati.
Non ridurre la pletora di dirigenti e privilegi assortiti dei dipendenti delle aziende pubbliche di trasporto, non fare pagare il biglietto a zingari e clandestini. Se così fosse, costoro non avrebbero più le risorse per comprare l’Apple watch.
Purtroppo ci stanno distruggendo per americanizzarci e nessuno dice niente o fa qualcosa.
Poi, che la “spending review” (perchè non “revisione di spesa”?) sia una presa in giro lo dimostrano i 500 milioni di euro regalati ultimamente alla regione Sicilia senza battere ciglio. Ricordo solamente che, per risparmiare la miseria di 4 milioni di euro annui, il Piemonte ha chiuso 13 linee ferroviarie locali.