Archivio per luglio 2011

Consigli su dove acquistare casa   1 comment

Se siete arrivati qui è perché state chiedendovi come e dove comprare una abitazione.

Sul come posso solo dirvi che ci vogliono un sacco di soldi. Perché una casa per il post 2012 dovrebbe essere grande in modo da avere qualche camera da letto in più da poter eventualmente affittare ricavandoci un introito. Oppure da alloggiarci un parente anziano che possa fare da guardiano della casa e ai bambini in cambio di parte della sua pensione. Il che costerebbe meno ed è più utile che confinare un nonno in un ospizio. Importante sarebbe avere disposizione un grande giardino da trasformare in ortaglia o frutteto in modo da auto produrre parte del proprio cibo.

Ma sul dove cercare casa vi posso senz’altro consigliare di scegliere un comune servito da una linea ferroviaria.
Numerosi sono i vantaggi di abitare vicino a una stazione ferroviaria:

  • Consente di potere raggiungere il centro delle città senza patemi d’animo e in sicurezza spesso impiegandoci di meno che in auto tenuto conto del tempo impiegato a trovare un parcheggio.
  • Consente di fare a meno della seconda auto in molti casi perché membri della famiglia possono raggiungere i luoghi scolastici o di lavoro senza il mezzo privato.
  • Diminuisce il costo del trasporto, anche se i biglietti ferroviari saranno in continua ascesa come del resto il prezzo della benzina, manutenzione auto, bollo e dell’assicurazione.
  • Il treno è, tra tutti i mezzi di trasporto, quello che in genere risente meno delle intemperie e della cattiva stagione.

Ci sono località fuorimano in cui il costo degli alloggi è relativamente accessibile ma da cui, grazie al collegamento ferroviario,  città anche grandi sede ad esempio di università, possono essere raggiunte col treno in 15 – 20 minuti. Questo è circa il medesimo tempo necessario per chi vive alla periferia di città medie grandi per raggiungere il centro in macchina negli orari di punta.

E’ arrivata la bufera   Leave a comment

Si parlava di 7 – 8 miliardi per una manovra correttiva un mesetto fa che ora è giunta a 70 (ma forse 79) miliardi di euro. Una gelida bufera contabile sconquassa la calda estate.

Dietro il maquillage egualitarista questa legge finanziaria colpisce i ceti medi e bassi. Non colpisce i veri ricchi né i veri poveri, quest’ultimi quasi interamente costituiti da cittadini immigrati. Un salasso faraonico per le famiglie con un aumento fortissimo delle tasse in termini di mancate detrazioni fiscali anche in settori sensibili come istruzione e sanità.

Una manovra che taglia a tutto fuorché alle spese militari destinate, secondo me, a crescere esponenzialmente. Scommetterei che a ciò si riferisce Napolitano quando allude a “nuove prove di coesione”.

Come ho sempre scritto anche questa manovra non basterà a nulla.
I presunti 70 miliardi recuperati dai “tagli” ai servizi e incremento tasse saranno bruciati dall’aumento dello “spread” (differenza di rendimento) tra i i BOT italiani e i Bund tedeschi di riferimento in ambito euro.

Lo scossone finanziario dell’11 luglio scorso è stato nient’altro che un colpo di stato dei potentati economici onde forzare il parlamento a varare in fretta e furia “sulla spinta dei mercati” una manovra lacrime e sangue senza la minima discussione parlamentare. Un atto di stampo autoritario che ha liquidato la democrazia senza che nessun organo d’informazione principale se ne sia accorto. Buffo, no?

Il Financial Times auspica per l’Italia un governo di tecnici come se Tremonti, Napolitano, Maroni, Frattini, Fini e Vendola non fossero già dei tecnici dei poteri forti angloamericani che nulla hanno a che fare con la democrazia in questo paese.

Ho letto che la manovra include anche un aumento delle accise sui carburanti e altre tasse automobilistiche.
Quali le conseguenze a breve medio termine?
Un forte calo dei consumi e senz’altro il collasso del mercato dell’auto e degli autoveicoli (era ora!).

Bisogna ora capire quale sarà la reazione immediata dei petrolieri.
A Milano, il neosindaco Pisapia, agente della globalizzazione, ha immediatamente annunciato severi aumenti nel prezzo del biglietto per i mezzi nella metropoli lombarda e credo che il piano di escludere dal traffico eccessivo il centro cittadino verrà bellamente messo in soffitta.

Ma è dai Verdi, Notav, Legambiente, Greenpeace e affini che mi attendo le maggiori mosse a favore dei trafficanti di petrolio.
E’ attraverso le coscienze indifese di personaggi che la  gente crede siano “ambientalisti”, “antipolitici”, “paladini del popolo solidale”, una sporca astuzia psicologica  che i poteri forti intendono sferrare i loro colpi contro le energie alternative al petrolio e a favore delle auto e camion divoratrici del prezioso oro nero.

Curioso, ad esempio, che tra i “topi grillini” esistano fermenti contro le autostrade mentre il loro grande “vate”, sordido imbonitore, non solo ha definito “prioritaria”  la Salerno Reggio Calabria, ma ha persino chiesto l’abolizione dei pedaggi con lo scopo recondito di incrementare il trasporto su gomma.

Abolire i pedaggi per l’accesso alle autostrade significherebbe trasformarle in un far west per giovinastri da rodeo in cerca di emozioni da alta velocità rendendole più pericolose di quanto già non lo siano. Uno strano ambientalista che non ha mai fatto post nel suo blog contro il catastrofico inquinamento causato da traffico automobilistico delle autostrade e tangenziali, deleterio in speciali modo per chi ci vive vicino.

Temo purtoppo, e la cosa l’ho costatata a mie spese, che l’italiano medio è una persona troppo stupida per riconoscere quali sono i suoi veri nemici, i pifferai magici da cui veramente guardarsi.
Un ordigno inesploso, sembra un razzo, è stato trovato sulla TAV Roma Napoli. Curioso che gli “antagonisti”, “no global” e la “criminalità” mai prendono di mira autostrade, ipermercati e distributori di benzina!

Destinato intanto a mutare drasticamente il parco automobilistico nazionale sempre più simile a quello del Sudamerica iconico. Il 5% costituito da SUV superlusso da 50mila euro e il restante 95% composto da utilitarie o da vetture di terza mano con la carrozzeria butterata da ammaccature di ogni tipo. Vediamo già circolari automobili seriamente incidentate, basta che le quuattro ruote girino con una vaga convergenza.
Così è anche se non vi pare.

Il piano B.   Leave a comment

Così Angelino Alfano sarà il leader del centrodestra nel 2013 e Gianni Letta candidato al Quirinale.
Naturalmente, secondo me,  il progetto del premier è di salire lui al Quirinale approfittando del fatto che la scadenza del mandato di Napolitano ricade giusto prima della fine della legislatura attuale. Grazie anche agli scrittori di razza quali Scilipoti il nostro eroe cercherà di scampare, in virtù di uns qualche maggioranza parlamentare, al carcere che lo aspetta per le sue numerose marachelle.

Le molteplici leggi ad personam, salva premier, salva Fininvest sono state scritte proprio da Alfano e come ricompensa per tali sue raffinatezze giuridiche si è meritato la promozione  a leader del PDL.
Ma Alfano politicamente è nullità completa, un burattino inerme manovrato da Arcore.

Evidente, sempre a mio avviso, che lo scopo dei poteri forti è fare vincere il centrosinistra alle prossime elezioni politiche essendosi esaurito il compito storico di Forza Italia: impedire che in un qualche zona della penisola prevalesse una forza politica secessionista che mettesse in discussione l’unità nazionale.

Riuscirà il nostro eroe nel suo tentativo di scalare il colle più alto?
Difficile a dirsi. La manovra economica da 48 miliardi di euro di Tremonti, uomo delle elite globali, come ho già scritto non servirà assolutamente a nulla così come non bastò a nulla quella da 25 miliardi dello scorso anno. Ma potrebbe sortire l’effetto di schiacciare l’economia verso il collasso. L’Italia è stata costretta pure a iscrivere a bilancio i miliardi dati per salvare la Grecia e poi chissà che altro. Non ha senso ormai parlare più di bilancio dello stato nazionale. Per questo motivo il traguardo del “pareggio del bilancio” entro il 2014 è tutt’altro che scontato, a differenza di ciò che dice anche Mario Draghi.

Certo che la situazione dei trasporti pubblici diverrà sempre più critica. Bisogna vigilare affinché i petrolieri con il pretesto della crisi non vincano. Un’altra volta.

Superbollo sui SUV   Leave a comment

E riecco la vecchia storiella del superbollo per i SUV, o meglio, questa volta sulle “auto potenti”.  Ci provò l’ultimo governo Prodi, senza successo. Come flebile ectoplasmatico afflato “di sinistr”. L’Unione di tutti i progressisit nel 2006 non fece assolutamente nulla di sinistra. Nemmeno questo.

Oggi il ministro Tremonti ci riporova nel disperato tentativo di raccattare il totale di47 miliardi di euro in una manovra non basterà a nulla. Come non servi a nulla quella di esattamente un anno fa da 25 miliardi.
Nessuno sa se stavolta la misura passerà perché all’esame parlamentare il provvedimento potrebbe subire tante e tali modifiche per gli emendamenti da risultarne stravolto. Anche questo è certo.

Le organizzazioni del settore intanto giudicano in un momento congiunturale  debole  “inopportune” eventuali misure fiscali sul mercato dell’auto. Io giudico opportuno invece misure che favoriscano la chiusura o riconversione dei saloni e concessionari. L’Italia non può più permettersi, stando la situazione di scuola, previdenza e sanità di fare immatricolare due milioni di autovetture nuove ogni anno.

L’attuale normativa richiede una somma di 2,58 € per  kw di bollo che corrispondono alla conversione delle vecchie 5000 lire che furono introdotte come riordino fiscale dal primo governo ulivista.

Una riforma equa potrebbe essere la seguente: 2,00 €  (quindi una sostanziale riduzione) fino a 100 kw (136 cv). Un’auto con oltre 130 cavalli è in grado di superare tranquillamente i 200 km/h. Poi fino a 150 kw (204 cv) si potrebbero porre  3, 00 € per kw. Un’auto con 200 cavalli può tranquillamente fare i 220 – 240 km/h dipendendo dal peso e dal coefficiente aerodinamico. Sopra i 150 kw si potrebbe imporre un bollo di 4 o 5 euro per chilowatt.

Questa costituirebbe una tassazione graduale accettabile. Chi ha i soldi per fasre il pieno a una vettura da oltre 200 cavalli può senz’altro sostenere un bollo più sostanzioso.
Non so se si farà il “superbollo”, rimane il fatto che questo paese è sempre meno un paese per poveracci e sempre più un paese per abbienti, sempre più simile agli USA.

Pubblicato 3 luglio 2011 da Albino Galuppini in Buone Notizie, C'eran una volta l'Italia